L'azienda
Una passione tramandata da generazioni
La Storia
1898 - 1933
La storia di Eliseo ha le radici nel lontano 1933, quando l’azienda era in gestione al suo bisnonno Angelo Michele Santoro, che venne a mancare a soli 33 anni. All’epoca il nonno Antonio Santoro, all’età di soli 11 anni, primogenito di sei figli si ritrovò a dover prendere in gestione l’Azienda, insieme alla madre ormai vedova e ad estinguere i debiti già contratti per pagare i terreni comprati precedentemente dal defunto bisnonno di Eliseo.
1972
Nel ’72 subentra il padre di Eliseo, Michele Santoro che dopo il matrimonio nel ’76 prende le redini dell’azienda e la cura con il supporto della moglie Immacolata, che avrà un ruolo principale. Nascono Eliseo ed il fratello e la madre li porta già in tenera età nei vigneti ed uliveti, trasmettendo loro passione e amore per l’agricoltura, tanto che nel 2000 nonno e padre decidono di trasferirgli la proprietà.
2001 - oggi
Dal 2000 ed ancora al giorno d’oggi, Eliseo Santoro gestisce l’azienda vitivinicola ereditata dai suoi predecessori, dal 2001 subentra anche sua moglie.
A Paternopoli, cuore dell’Irpinia, che si estende nel suo splendore l’Azienda vitivinicola Santoro Eliseo. La Tenuta ha un’esposizione ideale e con ottime condizioni climatiche, favorite da forti escursioni termiche che donano vini di ottima qualità. Una storia di resilienza, che caratterizza con una forte impronta sia i vini bianchi che i rossi prodotti. Vini di spiccata “personalità”, che rispecchiano la forza di volontà di Eliseo e sua moglie Ivana.

La cantina
La Cantina dell’azienda vitivinicola Eliseo Santoro nasce dalla passione di Eliseo Santoro per la vinificazione. Il suo obiettivo è quello di creare vini artigianali di alta qualità che rappresentino il meglio delle tradizioni locali e dell’innovazione enologica. La cantina, situata nel cuore del territorio irpino, sfrutta le eccellenti condizioni climatiche e geologiche della zona per produrre vini di eccezionale qualità.
La passione di Eliseo per la vinificazione risale alla sua infanzia, quando passava molte ore nelle vigne di famiglia, imparando i segreti della coltivazione dell’uva e della produzione del vino. Dopo anni di esperienza, Eliseo ha deciso di fondare la sua cantina, con l’obiettivo di creare un vino che esprimesse al meglio la sua passione e la sua dedizione.
L’azienda vitivinicola Eliseo Santoro non si concentra sulla vendita dell’uva, ma sulla produzione di un calice di vino che rappresenti il meglio della tradizione e dell’innovazione. Per raggiungere questo obiettivo, Eliseo utilizza solo uve locali di alta qualità, che vengono vinificate con metodi tradizionali e tecnologie all’avanguardia. Il risultato è un vino che esprime la personalità e la passione di Eliseo, e che rappresenta il meglio del territorio irpino.
L’obiettivo di Eliseo e della sua famiglia è quello di creare un’esperienza unica in un calice di vino, che esprima passione, dedizione e sacrifici.
Il Territorio
In un territorio antichissimo, identificato come culla fertile per la viticoltura, l’Azienda Vitivinicola Eliseo Santoro si distingue per la passione e l’arte dell’enologia e dell’agricoltura, creando vini di eccezionale qualità che riflettono l’unicità del territorio irpino. Coltiva le uve con metodi sostenibili, rispettando l’ambiente e valorizzando le varietà autoctone della zona. I vini dell’azienda sono il risultato di una perfetta alchimia tra la tradizione e l’innovazione, unendo il rispetto per la terra e la cura per i dettagli. Un’esperienza unica per il palato, che celebra la bellezza dell’enologia e l’orgoglio dell’agricoltura irpina.

La nascita del logo
Ecco ciò che ha ispirato la nascita del Logo molto delicato e raffinato:
– relazione Uva – calice (riduzione tempi lavorazione e interventi manuali) al fine di ottenere un prodotto naturale in tempi brevi e minimizzando l’intervento dell’uomo;
– Fusione uva – calice – con le iniziali di Ivana e Eliseo – E – S / I – C
L’insieme degli elementi si armonizza in un disegno tondeggiante che rimanda alle ceste colme di uva portate in testa dalle donne quando, con canti di gioia, le recavano verso la pigiatura finale. I colori rispecchiano la materia prima, ovvero le antocianine naturali.
Si percepisce, per finire, il passaggio migliorativo dalla tradizione del lavoro manuale con cura nei campi portato avanti anticamente dai nonni, alle pratiche più innovative introdotte dalla nuova generazione.
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